Nessuna delle quattro liste che si sono presentate per guidare San Felice del Benaco nel prossimo quinquennio ha avuto il sostegno del Partito Democratico. Il paese è amministrato da una trentina d'anni da amministrazioni prima democristiane e poi centro-sinistra. Nonostante una tradizione ormai consolidata il nuovo partito, nato da Margherita e Ds, «si è venuto a trovare in una situazione davvero complicata – spiega David Vetturi responsabile del circolo assieme a Marco Podavini - con la contrapposizione di diverse personalità e sensibilità: l’attuale sindaco Gianluigi Marsiletti, l’ex sindaco Ambrogio Florioli e l’area per così dire riformatrice legata al sottoscritto e in parte a Michela Tiboni, ex vicesindaco passata a metà mandato in opposizione».
Si è così creato al suo interno un problema insanabile, benché «si sia cercato fino all’ultimo di ricondurre all’interno del circolo una sua serena soluzione con la composizione unitaria di un’unica proposta elettorale-amministrativa». È stato impossibile trovare una sintesi sostenibile dal circolo sia per l'uscita dal Pd da parte di Florioli, con il tentato accordo con parte (ndr) del Pdl a sostegno della sua candidatura, sia per «l’ostinata indipendenza dai partiti, e dal Pd in particolare, professata da Marsiletti». I due avevano però preso parte alle primarie del 2007, per poi non aderire al tesseramento.
Nonostante una lista sia saltata all'ultimo momento per non aver raggiunto il numero sufficiente di firme per essere depositata, i candidati sindaco sono quattro: «Centro e Rinnovamento» dell'uscente Marsiletti; «Giovani e Vivere» di Paolo Rosa; «Insieme nel nuovo» di Bruno Bordignon; «Civica per San Felice, Cisano e Portese - Florioli sindaco» di Ambrogio Florioli. Si è così scelto «responsabilmente - dicono al Pd - di non presentare una ulteriore candidatura in un comune di 3500 abitanti già abbastanza frammentato». E.GR
BresciaOggi del 14.05.2009